Il portale dell'Universo Sconosciuto: Scienza & Mistero

13/02/23

 

Sono poche le figure storiche famose come Alessandro III di Macedonia, comunemente noto come Alessandro Magno, che divenne re dell'antico regno di Macedonia nel 336 a.C. all'età di 20 anni e creò uno dei più grandi imperi dell'antichità, che si estendeva dalla Grecia all'India nord-occidentale. 

Le sue imprese e le sue conquiste sono state descritte da una moltitudine di scrittori al punto da farlo diventare una figura quasi leggendaria. Tra le tante storie che lo riguardano ce ne sono due che sembrano narrare incontri con oggetti volanti che oggi definiremmo UFO.

Il primo episodio sarebbe avvenuto nel 329 a.C., durante una campagna militare in Asia centrale; al calare della notte, mentre l'esercito di Alessandro Magno stava tentando di attraversare il fiume Iaxartes, oggi noto come Syr Darya, sarebbero comparsi "due grandi scudi d'argento, che sputavano fuoco intorno ai bordi" che avrebbero spaventato gli elefanti dei nemici, i cavalli dei macedoni e gli uomini di entrambi gli eserciti al punto da costringere gli eserciti alla ritirata ed a rimandare l'operazione al giorno successivo.

La fonte originale del racconto è lo storico macedone Aleksander Donski che lo ha riportato al famoso ricercatore e scrittore di UFO Frank Edwards che ha descritto l'episodio nel suo libro Stranger than Science (Più strano della scienza).

Quanto ci può essere di vero in questo racconto? Ben poco, lo storico Spencer McDaniel ha scritto: Edwards non cita alcuna fonte per nessuna di queste affermazioni ed è improbabile che ne abbia mai avute. La sua affermazione che l'esercito di Alessandro avrebbe visto "grandi scudi argentei splendenti" non trova riscontro alcuno in nessuna antica fonte storica e molto probabilmente è completamente inventata. Le fonti antiche sulle campagne di Alessandro menzionano sì gli "scudi d'argento", ma non in un contesto che potrebbe far pensare agli UFO. 



Un secondo episodio, risalente più o meno allo stesso periodo, è stato riportato dall'ufologo italiano Alberto Fenoglio, e sarebbe accaduto nel 332 a.C., nel bel mezzo dell'assedio di Tiro, durante la campagna contro i Persiani. 

Il racconto recita: "La fortezza non cedeva, le sue mura erano alte cinquanta piedi e costruite così solidamente che le armi degli assedianti non erano in grado di danneggiarle. Gli abitanti di Tiro disponevano dei più grandi tecnici e costruttori di macchine da guerra dell'epoca e intercettavano in aria le frecce incendiarie e i proiettili scagliati dalle catapulte sulla città. Un giorno, improvvisamente, apparvero sopra l'accampamento macedone questi 'scudi volanti', come erano stati chiamati, che volavano in formazione triangolare guidati da uno scudo molto grande, mentre gli altri erano più piccoli di quasi la metà. In tutto erano cinque. L'ignoto cronista narra che essi volteggiavano lentamente sopra Tiro, mentre migliaia di guerrieri di entrambe le fazioni stavano a guardarli con stupore. Improvvisamente dallo "scudo" più grande partì un lampo che colpì le mura, queste si sgretolarono, seguirono altri lampi e mura e torri si dissolsero, come se fossero state costruite di fango, lasciando la strada aperta agli assedianti che si riversarono come una valanga attraverso le brecce. Gli 'scudi volanti' si librarono sopra la città fino a quando non fu completamente presa d'assalto, poi scomparvero molto rapidamente, dissolvendosi presto nel cielo blu." 

Anche in questo caso non ci sono fonti antiche conosciute per questo resoconto, per cui c'è da chiedersi quanto possa essere veritiero. 

Ancora una volta, McDaniel fa un'analisi precisa del caso e dice: "L'unico passaggio antico che assomiglia anche solo vagamente a ciò che Fenoglio descrive si trova nelle Storie di Alessandro Magno 4.3.25-26 di Quinto Curzio Rufo. Scrive Curzio: "In effetti, [i Tiri] riscaldavano con molto fuoco scudi di bronzo che, riempiti di sabbia riscaldata e di terra bollente, lanciavano improvvisamente dalle mura della città. E nessuna piaga era più temuta di questa; infatti, quando la sabbia rovente penetrava tra la corazza e il corpo, nessun uomo riusciva a liberarsene e, tutto ciò che toccava, bruciava. E [i soldati], gettando via le armi e facendo a pezzi tutto ciò che poteva proteggerli, si esponevano alle armi nemiche, incapaci di reagire." 

Prosegue McDaniel: "Suppongo che questo passo menzioni tecnicamente gli scudi volanti durante l'assedio di Tiro, ma gli scudi sono scudi reali, letterali, fatti di bronzo e 'volano' solo perché gli abitanti di Tiro li lanciano contro i soldati di Alessandro dalle mura della città." 

L'assoluta mancanza di fonti storiche, e più in generale di qualsiasi evidenza o riscontro concreto, porta a pensare si tratti di un'invenzione o di un'interpretazione molto libera e distorta degli eventi storici;nonostante questo però la storia di Alessandro Magno e dei suoi UFO si è consolidata negli anni, e di tanto in tanto fa capolino nelle discussioni sugli avvistamenti di UFO nell'antichità (clipeologia). 

Fonte: Mysterious Universe


21/02/18

Sulla Ruta Nacional 5 in Argentina si verificano strani fenomeni

La Ruta Nacional 5 "Ingeniero Pedro Petriz" è un'autostrada argentina, lunga 545 km, che collega le province di Buenos Aires e La Pampa  
Due giovani che devono percorrere frequentemente questa strada per motivi di lavoro, hanno notato che nel tratto che unisce la città di Catriló a Santa Rosa si verifica uno strano fenomeno di alterazione temporale.
Secondo le loro testimonianze, raccolte nel blog del Centro Studi UFO (CEUFO) di La Pampa, in tre diverse occasioni stavano parlando e improvvisamente si sentivano disorientati; quando si sono ripresi, hanno scoperto di aver percorso diversi chilometri senza sapere come, senza consapevolezza o percezione dei fatti, e apparentemente senza consumare carburante.
"È molto sorprendente", ha detto Oscar "Quique" Mario, fondatore del CEUFO di La Pampa. "Abbiamo sempre mantenuto il profilo basso su questo tipo di cose", ha aggiunto.

Nella zona della Ruta Nacional 5 si sono verificati avvistamenti UFO

Mario ha detto che nella regione "vi sono molte manifestazioni di fenomeni UFO", e che sta indagando su questi eventi: "Stiamo cercando di capire se troviamo un qualche problema sconosciuto nei veicoli, stiamo perlustrando tutta l'area, in momenti diversi, per vedere se il fenomeno si ripete".
Secondo quanto riferito dai protagonisti della vicenda, "Essi percepiscono il fenomeno quando, una volta che si sono ripresi, si chiedono di cosa stavano parlando un attimo prima ed in quel momento si rendono conto che hanno percorso 30 chilometri. Notano che non ci sono consumi di carburante e che sembra che abbiano percorso quella distanza in un tempo piuttosto breve."
L'evento è avvenuto "nelle ore diurne", in una zona "aperta, pianeggiante", ed i protagonisti "non hanno notato niente di anomalo, neppure nel veicolo, non una luce, niente, non capisco come, ma quei chilometri praticamente li hanno percorsi inconsciamente", ha riferito Mario in una intervista telefonica.
"Non sappiamo cosa pensare: non era notte, non c'erano tempeste, non avevano alcun tipo di alterazione, sono ragazzi giovani, non sono visionari, ai testimoni sottoponiamo sempre un piccolo questionario e li valutiamo con uno psicologo per evitare possibili mistificazioni", ha detto l'ufologo.
Una possibile spiegazione razionale di quanto accaduto viene fornita dall’ufologo Rubén Morales: "Ci sono diversi tipi di fenomeni che hanno a che fare con la psicologia, come la paralisi del sonno, i fenomeni ipnotici, o la percezione che il tempo scorra in modo diverso dal normale. Sono fenomeni poco conosciuti, ma perfettamente naturali, sono nei limiti della psicologia e non coinvolgono gli extraterrestri".

21.2.18 No comments » by Admin
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20/02/18

La sera di mercoledì 31 maggio 2017 uno strano fenomeno è stato osservato nei cieli della cittadina di Bragado, una cittadina in provincia di Buenos Aires. Il resoconto di quanto è avvenuto è stato raccontato all'emittente Radio Fiesta FM 92.5 da Mauricio Senessi, un meteorologo del posto.
Senessi nell'intervista ha dichiarato che "Erano le 22:55 quando, guardando verso ovest, ho notato una nebulosa non molto grande che si spostava in direzione est, procedeva in direzione opposta al vento e la cosa più sorprendente era che aveva un punto centrale un leggermente più luminoso del resto della struttura".
Più tardi, il meteorologo ha potuto verificare che in quel momento la zona non era sorvolata dalla stazione spaziale internazionale o da qualche satellite meteorologico o aeroplano. Inoltre ha affermato che quando la nebulosa ha raggiunto un'altezza di 85 gradi da ovest, è rimasta ferma per 3 o 4 minuti, si è mossa di nuovo, si è fermata ancora per qualche minuto per poi iniziare a scomparire. Alla fine, il punto centrale ha lampeggiato due volte, ed ha iniziato a muoversi velocemente per poi scomparire definitivamente.
Senessi ha poi dichiarato: "Uno dei mie contatti su Facebook ha osservato lo stesso fenomeno alla stessa ora ed ha aggiunto che molte persone non lo hanno visto a causa del freddo. Inoltre in molti hanno segnalato situazioni anomale anche in Uruguay."
Sino ad oggi nessuna agenzia governativa e neppure il servizio meteorologico nazionale hanno chiarito questo fenomeno.
"E' sorprendente il movimento del fenomeno osservato, la nuvolosità non presenta questo comportamento ed inoltre il fenomeno è durato circa mezz'ora", ha concluso il meteorologo.

20.2.18 No comments » by Admin
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07/02/18

La misteriosa palla di fuoco sugli USA del 2 settembre 2014

Il 2 settembre 2014, verso le 22:30, oltre trenta persone dal New Mexico al Montana hanno riferito di aver visto una palla infuocata che sfrecciava attraverso il cielo, per poi dividersi in tre parti con strisce arancioni e rosse che le seguivano. L'American Meteor Society ha esaminato le varie testimonianze ed ha suggerito che la palla di fuoco poteva essere un satellite spia russo che precipitava e bruciava nell'atmosfera. 
Il 9 settembre, il portavoce del Ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha rilasciato questa dichiarazione: "Si può solo supporre che i rappresentanti della cosiddetta American Meteor Society fossero presenti quando hanno identificato un fenomeno luminescente in alto nel cielo come un satellite militare russo."

Un satellite russo della stessa classe del Kosmos 2495

Si tratta forse della classica "coda di paglia"?
Infatti quello che in realtà aveva affermato Mike Hankey, direttore operativo della American Meteor Society, era che gli oggetti si muovevano troppo lentamente per essere frammenti di meteoriti e che alcuni erano abbastanza grandi da apparire sul radar meteorologico del Wyoming. Invece il Comando Strategico degli Stati Uniti (USSTRATCOM) il 3 settembre aveva riferito che l'oggetto era il satellite spia russo Kosmos 2495 che era rientrato nell'atmosfera ed era stato ufficialmente rimosso dal catalogo satellitare degli Stati Uniti come oggetto dismesso.

Le traiettorie degli oggetti avvistati il 2 settembre 2014

Charles Vick, un analista aerospaziale, tramite il sito Web di informazioni militari Globalsecurity.org afferma che il Kosmos 2495 è stato lanciato nel  maggio 2014 per eseguire operazioni di ricognizione e riportare i filmati così ottenuti sulla Terra. 
Filmati di cosa? 
"Il satellite è stato avvistato sul New Mexico quindi non è difficile capire cosa", dice John Pike, direttore di Globalsecurity.org: "Tutti gli schieramenti di aerei, navi e carri armati, le fabbriche, le nuove strutture di intelligence, insomma tutta questa roba."
Tuttavia l'Aerospace Defence Forces (ADF), il gruppo russo responsabile della difesa aerea e spaziale, ha respinto le voci dei media statunitensi su un satellite militare russo che sarebbe esploso sopra gli Stati Uniti. "Il satellite Kosmos 2495 funziona normalmente ed è costantemente monitorato dalle forze di difesa aerospaziali russe", ha dichiarato il generale russo Igor Konashenkov, portavoce del ministero, secondo quanto riporta l'agenzia RIA Novosti.

Il rientro in atmosfera del Kosmos 2495

Ed infine c'è una strana storia, riportata da un certo Sorcha Faal sul sito WhatDoesItMean.com, il cui titolo è già tutto un programma "Satellite russo distrugge UFO nazista sul Colorado.". 
Secondo tale racconto le Forze di Difesa Aerospaziale Russe (ADF) avrebbero diramato un rapporto che affermava che il satellite Kosmos 2495, mentre stava eseguendo le sue "manovre di routine" per un rientro controllato a Orenburg Oblast in data 3 settembre, avrebbe incrociato sopra lo Stato americano del Colorado un "veicolo spaziale triangolare su orbita terrestre bassa" provvisto di contrassegni simili alle rune di tipo nazista, che successivamente sarebbe stato distrutto dai sistemi di "contromisura" del satellite russo.

Presunto UFO di forma triangolare

Ovviamente questa storia è talmente fantasiosa  e priva di qualsivoglia riscontro anche per essere solo lontanamente tenuta in considerazione. 
Oltretutto l'autore non sembra essere proprio il massimo dell'affidabilità, infatti secondo RationalWiki: "Sorcha Faal è il presunto autore di una serie ininterrotta di 'reportage' pubblicati sul sito WhatDoesItMean.com, la cui qualità è tale che i fautori della teoria del complotto non lo tengono in alcuna considerazione. C'è un'alta probabilità che Sorcha Faal sia in realtà David Booth, il proprietario del sito web o qualcuno che collabora con lui.".
Ricapitolando però i conti non tornano, infatti:
  • secondo l'American Meteor Society la misteriosa palla di fuoco non poteva essere un meteorite perché i frammenti si muovevano troppo lentamente
  • secondo l'Aerospace Defence Forces (ADF) non poteva essere il Kosmos 2495 perché affermano che il satellite è ancora in orbita e perfettamente funzionante

Ma allora di cosa si trattava ?
E chi sta mentendo in tutta questa storia?



7.2.18 No comments » by Admin
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06/02/18

Una immagine di WISE delle stelle più vicine viste all'infrarosso

Dopo aver analizzato centinaia di milioni di oggetti nel nostro cielo all’infrarosso, il telescopio spaziale Wide-Field Infrared Survey Explorer della NASA (WISE) non ha trovato alcuna prova dell’esistenza dell’ipotetico corpo celeste del nostro Sistema Solare comunemente noto come “Pianeta X”.
In precedenza, diversi ricercatori avevano teorizzato l’esistenza di questo grande ma invisibile oggetto che si sospettava fosse localizzato oltre l’orbita di Plutone. Oltre a “Pianeta X”, l’oggetto aveva collezionato altri soprannomi, tra i quali “Nemesis” e “Tyche”.
Questa recentissima ricerca, che ha esaminato tutti i dati raccolti da WISE che coprono l’intero cielo in luce infrarossa, ha stabilito che non esiste alcun oggetto delle dimensioni di Saturno o superiori a meno di 10.000 unità astronomiche (UA) dal Sole e nessun oggetto più grande di Giove a meno di 26.000 UA dal Sole. Una unità astronomica è pari a circa 149 milioni di km cioè la distanza della Terra dal Sole. La Terra si trova ovviamente ad 1 UA, Plutone a circa 40 UA.
“Con ogni probabilità il sistema solare esterno non contiene un pianeta gigante gassoso e neppure una piccola stella compagna del Sole” ha detto Kevin Luhman del Center for Exoplanets and Habitable Worlds della Penn State University, autore di un articolo sull’Astrophysical Journal che descrive i risultati della ricerca.
Tuttavia le ricerche del WISE non sono state infruttuose, un secondo studio rivela infatti la presenza di migliaia di oggetti sino ad ora sconosciuti e relativamente vicini al nostro sistema solare: si tratta di stelle e di oggetti molto più freddi chiamati nane brune.
“Grazie all’esame dei dati di WISE sono stati scoperti sistemi stellari vicini mai individuati in precedenza” ha detto Ned Wright della University of California di Los Angeles, il ricercatore principale della missione.

Un'altra immagine all'infrarosso delle stelle più vicine

Il secondo studio di WISE, che si è concentrato sugli oggetti al di fuori del sistema solare, ha scoperto 3.525 tra stelle e nane brune entro un raggio di 500 anni luce dal nostro Sole.
“Stiamo trovando oggetti che prima erano stati completamente ignorati”, ha detto Davy Kirkpatrick del NASA's Infrared and Processing Analysis Center del California Institute of Technology a Pasadena. Kirkpatrick è l’autore principale del secondo articolo pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal.
La missione del WISE è durata per tutto il 2010 sino ai primi mesi del 2011, durante questo periodo il telescopio spaziale ha eseguito due scansioni complete del cielo all’infrarosso con un intervallo di sei mesi l’una dall’altra. L’indagine ha permesso di catturare le immagini di quasi 750 milioni di asteroidi, stelle e galassie.
Nel novembre 2013 la NASA ha pubblicato i dati di tutte le immagini raccolte che consentono agli astronomi di confrontare le due scansioni complete del cielo alla ricerca di oggetti in movimento. In generale, nelle immagini di WISE gli oggetti che sembrano muoversi rapidamente nel tempo sono proprio quelli più vicini.
In base a questo criterio sono stati scoperti alcuni corpi celesti molto vicini. Tra questi spiccano una stella situata a circa 20 anni luce di distanza nella costellazione della Norma ed una coppia di nane brune situate a soli 6,5 anni luce. Si tratta del più vicino sistema stellare scoperto negli ultimi cento anni.

Il terzo sistema stellare più vicino al Sole, denominato WISE J104915.57-531906

Tuttavia nonostante il grande numero di oggetti vicini al nostro sistema solare scoperti da WISE, non vi è alcuna traccia del “Pianeta X”.
L’esistenza di questo oggetto era stata ipotizzata a suo tempo per spiegare la ciclicità delle estinzioni di massa: un pianeta gigante oppure una piccola stella presenti nelle zone più esterne del sistema solare ad ogni loro passaggio vicino alla Nube di Oort avrebbero scagliato un certo numero di comete verso i pianeti più interni come la Terra. Questa teoria però era stata scartata ancora prima dello studio di WISE poiché studi più approfonditi sulle estinzioni di massa avevano stabilito che in realtà non esisteva alcuna periodicità.
Un’altra ricerca invece postulava l’esistenza del Pianeta X per spiegare presunte irregolarità nelle orbite delle comete. I risultati di WISE hanno definitivamente smentito tutte queste teorie.
Le ricerche di WISE inoltre hanno permesso di scoprire molti oggetti che prima erano totalmente sconosciuti, suggerendo che nei suoi dati vi siano ancora molti altri corpi celesti che aspettano di essere scoperti.
“Ci aspettiamo di scoprire ancora molte altre stelle con WISE. Non conosciamo le vicinanze del nostro Sistema Solare così come si potrebbe pensare”, ha concluso Wright.
Il telescopio WISE è stato messo in letargo dopo aver completato la sua missione primaria nel 2011. E’ stato riattivato nel 2013, rinominato in NEOWISE ed è stato assegnato ad una nuova missione per aiutare la NASA nell’identificazione di oggetti vicini alla Terra e potenzialmente pericolosi. NEOWISE pertanto studierà asteroidi e comete per comprenderne meglio le dimensioni e la composizione.

Fonte: NASA

05/02/18

I misteriosi roghi di Cannetto di Caronia erano di origine dolosa

La vicenda dei misteriosi roghi di Canneto di Caronia, della quale si era già discusso in questo post, si è conclusa nel peggiore dei modi.
Infatti il 5 marzo 2015 i Carabinieri del comando provinciale di Messina hanno arrestato Giuseppe Pezzino, un ragazzo di 26 anni, con l’accusa di avere appiccato buona parte degli incendi nel comune di Caronia, di cui si è parlato molto negli ultimi anni per la loro origine ritenuta dagli abitanti della zona misteriosa e inspiegabile.
Giuseppe è figlio di Nino Pezzino, presidente di una associazione di cittadini costituitasi proprio allo scopo chiedere aiuti alle istituzioni per gli abitanti di Caronia danneggiati dagli incendi.
Il giudice per le indagini preliminari ha concesso a Giuseppe Pezzino gli arresti domiciliari. Gli investigatori, che da anni si occupano della vicenda, avevano da tempo sospetti nei suoi confronti, confermati in seguito dalla registrazione di alcuni video. Già da mesi nel registro degli indagati era stato inserito anche il nome di Nino Pezzino.
I roghi si sviluppavano quasi sempre nella stessa palazzina, in una via in località Canneto, lungo il mare. Di solito prendevano fuoco piccoli elettrodomestici o mobili e non era possibile identificare con precisione la causa. Secondo diversi cittadini gli incendi erano causati dalle onde elettromagnetiche, secondo altri da fenomeni sovrannaturali.
Da piccola notizia locale, la vicenda di Caronia era divenuta di interesse nazionale quando alcuni giornali e trasmissioni televisive avevano iniziato ad occuparsene nel 2004. Tra le prime vi era stata Striscia la Notizia, che aveva mostrato gli effetti degli incendi contribuendo a creare un certo allarmismo. Anche Voyager, la trasmissione della RAI dedicata ai misteri, aveva dedicato molto spazio alla storia di Caronia.


Il CICAP, l’organizzazione senza fine di lucro che promuove indagini scientifiche e critiche sul paranormale e le pseudoscienze, si era occupato della vicenda realizzando diversi resoconti nei quali venivano smontate scientificamente tutte le ipotesi più fantasiose sulle cause dei roghi. E di ipotesi fantascientifiche ne erano circolate molte, come aveva raccontato lo stesso CICAP: “Fra le ipotesi più fantasiose c’è anche chi ha proposto come causa dei misteriosi incendi la presenza di una ‘formazione appuntita’ di magma sotterraneo, carico di elettricità, che avrebbe scatenato per induzione pericolose correnti indesiderate negli impianti elettrici della frazione messinese. Peccato che la geologia non abbia alcuna notizia di infiltrazioni di magma carico di elettricità e che, se anche fosse, la fisica non giustifichi affatto come una carica statica sotterranea possa provocare quanto avvenuto.”

Altro particolare di uno dei tanti roghi di elettrodomestici

Nonostante fosse evidente la natura umana degli incendi, come indicato anche dalla procura di Mistretta che archiviò una prima volta il caso nel 2008 parlando di “fiamme libere” e di “mano umana”, e nonostante una seconda indagine che stava portando verso i Pezzino almeno per quanto riguardava una nuova serie di roghi, nell’ottobre del 2014 il governo aveva deciso di organizzare un nuovo gruppo di studio sui fatti di Caronia.

Fonte: il POST

30/01/18

Un ex professore di geografia ha condotto una spedizione per rintracciare l'origine di questo fenomeno osservato nel lago Prespa, ubicato tra Grecia, Albania e Macedonia.

Una misteriosa creatura acquatica con un'incredibile somiglianza con il "mostro di Loch Ness" è stata avvistata vicino a una città turistica nei Balcani. Le riprese di questa strana figura, realizzate con un telefonino, sono state pubblicate sul Web.
La versione balcanica di "Nessie" è stata avvistata dalla sponda albanese del lago Prespa, che è ubicato tra Grecia, Albania e Macedonia.
Le immagini mostrano la sagoma di ciò che sembra essere il collo e la testa di alcune creature viventi che emergono dall'acqua. Dopo aver notato la strana figura, la persona che esegue le riprese corre verso la riva e punta la telecamera nella sua direzione.
Pochi secondi dopo, la "creatura" inizia a immergersi e scompare sotto la superficie, mentre si sente l'espressione di stupore di una voce maschile dietro la telecamera.


Il Daily Mail riporta che una "creatura" simile è stata avvistata cinque anni fa nel settore greco dello stesso lago.
Dopo la pubblicazione del nuovo materiale, un gruppo di giornalisti guidati dal professore di geografia in pensione Sima Jonoski ha organizzato una spedizione per indagare su questo fenomeno. Tuttavia, l'indagine non ha portato alcuna prova della presenza della creatura.
Jonoski è scettico sull'esistenza di un mostro sconosciuto alla scienza, una teoria condivisa da molti abitanti del posto. Il professore sostiene, piuttosto, che si tratti di una varietà di pesce gatto di grandi dimensioni, dal momento che questa specie di pesce è già stata osservata in precedenti occasioni in queste stesse acque.
Tuttavia, Jonoski ha ammesso che "a volte accadono cose strane sul lago di Prespa", cose "mai viste in altri laghi".
Ad esempio, in un'occasione nel 1976, il professore osservò "una colonna d'acqua a forma di fungo" che si alzava per 10 o 15 minuti nei pressi della costa greca del lago di Prespa.


29/01/18

Il misterioso manoscritto Voynich

In un certo senso, il manoscritto Voynich è uno dei testi più misteriosi noti agli storici. Il testo è pieno di immagini fantastiche e surreali raffiguranti piante, disegni astronomici, strane creature e una varietà di scene oniriche. L'origine del testo è sconosciuta, ma la datazione al radiocarbonio della pergamena su cui è stato scritto fissa la sua data di creazione all'inizio del XV secolo. Il libro ha cambiato proprietà numerose volte nel corso dei secoli, passando dalle mani di alchimisti a collezionisti di libri rari e persino al re di Ungheria. Oggi il manoscritto Voynich risiede nella Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University. Composto da circa 240 pagine è scritto in una lingua e una scrittura sconosciute e sinora ha resistito ai tentativi di decifrazione anche da parte dei più abili crittografi del mondo.

Il manoscritto è pieno di queste strane scene di "ninfe".

Ogni anno o due, tuttavia, qualcuno afferma di aver decifrato almeno una parte del manoscritto, con la maggior parte degli indizi che suggeriscono che si tratta di un qualche tipo di manuale di farmacopea o botanica. Certo, si potrebbe ipotizzare questo anche guardando solo le immagini. Proprio questa settimana, tuttavia, una coppia di ricercatori canadesi di intelligenza artificiale afferma di aver sviluppato un algoritmo in grado di decifrare l'intero manoscritto. Il mistero del manoscritto Voynich è finalmente stato risolto ?

Curiosamente, molte delle piante raffigurate nel manoscritto non assomigliano a piante o fiori conosciuti.

Non esattamente. Ma potremmo esserci vicini. Greg Kondrak e Bradley Hauer dell'Università di Alberta affermano di aver sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale in grado di dedurre la lingua in cui un testo è stato scritto con un'accuratezza del 97%. Secondo il loro algoritmo, il manoscritto Voynich era probabilmente scritto in ebraico e poi crittografato usando un codice di sostituzione in cui le lettere sono state spostate e le vocali sono state rimosse dalle parole. L'algoritmo di Kondrak e Hauer ha rilevato che la prima frase del testo si traduce come "Ha fatto raccomandazioni al sacerdote, all'uomo di casa e a me e alle persone". Nella sua analisi delle prime 72 parole del manoscritto, l'algoritmo ha identificato "agricoltore", "luce", "aria" e "fuoco" come le quattro parole più comuni.


Benchè questi sviluppi vengano salutati come una svolta nella ricerca di decifrare il manoscritto Voynich, i ricercatori stessi notano che il loro lavoro è tutt'altro che completo e che ore e ore di ricerca umana sono ancora necessarie per interpretare la sintassi e il significato dietro le parole. Decifreremo mai veramente il manoscritto Voynich? E se fosse stato scritto con parole senza senso e pieno di immagini curiose a scopo di burla o scherzo? Dal punto di vista logico, trovo che sia il più probabile di tutti gli scenari. E quanto sarebbe stato esilarante scrivere un libro di sciocchezze che per secoli è stato studiato da uomini istruiti? Se è così, l'autore era un genio comico.

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23/10/17


Nel 1965, nel pieno della guerra del Vietnam, sarebbe avvenuto un vero e proprio scontro a fuoco tra le forze sovietiche di sostegno ai vietnamiti del nord ed un oggetto volante non identificato a forma di disco.
La notizia è stata pubblicata nel lontano 7 febbraio 1993 dal quotidiano torinese "La Stampa", l'articolo in oggetto cita il bollettino mensile interno del ministero della Difesa che era stato reso pubblico con il consenso del generale Viktor A. Prudnikov, comandante della difesa aerea.
Da questo documento si evince che il regime sovietico prendeva molto sul serio il fenomeno UFO, addirittura il comando della difesa contraerea aveva emanato una disposizione rigorosa: era assolutamente vietato fare fuoco contro gli oggetti volanti non identificati.


Questa disposizione, sempre secondo il bollettino in oggetto, era entrata in vigore a causa di un incidente verificatosi in Vietnam,ad Hanoi per la precisione, nell'estate del 1965.
Da premettere che all'epoca dei fatti la difesa contraerea di Hanoi era affidata a nove brigate missilistiche composte esclusivamente da militari sovietici. Secondo il resoconto, sui cieli della città apparve un oggetto volante a forma di disco, i militari via radio impartirono al velivolo l'ordine di atterrare immediatamente. Non essendoci stata alcuna risposta, la contraerea aprì il fuoco contro l'UFO che per tutta risposta emise un raggio laser che neutralizzò, rendendole inservibili, tutte le postazioni della difesa.
Di questa vicenda esiste anche una seconda versione ben più drammatica, riportiamo lo stralcio ripreso da una discussione, che a sua volta cita un’altra fonte adesso non raggiungibile,  su UFO - Mystery NetWork Forum: "La città era difesa dalle incursioni americane da una guarnigione della Difesa Aerea Sovietica, costituita da 9 postazioni missilistiche, dotate di missili 'Kub'. Tali postazioni erano dislocate a circa 25-30 km dalla città di Hanoi, in modo da impedire l'avvicinamento degli aerei USA alla città. Nel luglio del 1965 su una postazione comparve improvvisamente un enorme velivolo di forma discoidale del diametro di circa 300 metri. Dopo la sua improvvisa comparsa, tale velivolo rimase silenziosamente immobile sulla verticale della postazione ad una altezza di circa 10 km. Gli venne subito indirizzato il segnale di riconoscimento affinché si identificasse, ma l'UFO non reagì a tale segnale di richiesta di identificarsi. Il Comandante della postazione missilistica si mise immediatamente in contatto col suo Comando superiore, onde riferire su quanto stava accadendo. Riferì che si era in presenza di un oggetto discoidale che certamente non poteva essere americano, e chiese istruzioni. Dopo qualche minuto arrivò l'ordine: aprire il fuoco sull'obiettivo e abbatterlo. Al che prontamente dalla postazione partirono decine di missili terra-aria, ma col massimo stupore dei militari addetti ai lanci tutti i missili, nessuno escluso, esplosero ad una notevole distanza dall'oggetto, senza raggiungerlo e senza provocargli quindi il minimo danno. Dopodiché il disco argenteo indirizzò a sua volta come risposta su una delle postazioni un sottilissimo raggio di luce bluastra, sottile come un ago. L'intera postazione, costituita da tre installazioni missilistiche, dai radar di intercettazione e dalla centrale di puntamento dei missili venne trasformata in un ammasso informe di metallo fuso. Per quanto riguarda i militari addetti alla postazione, nessuno sopravvisse. Tutti i 200 addetti, stando alla fonte militare che rivelò il caso, perirono."


La fonte militare sarebbe l'ex ufficiale sovietico Mark Steinberg, in seguito trasferitosi negli Stati Uniti (da notare che, cercando in rete, l'unico risultato degno di nota è il professor Mark D. Steinberg specializzato in storia e cultura della Russia, che ovviamente non è esattamente un ex-ufficiale sovietico).
A suo tempo il quotidiano La Stampa contattò Mikhail Zakharchuk, il direttore del bollettino di informazione del ministero della difesa, il quale però dichiarò di non poter confermare l'accaduto (fonte: Universo7p).
Uno spunto interessante ci viene dato dallo scrittore, giornalista ed ufologo Alfredo Lissoni che su "Il populista" scrive: "In realtà, la storia dell’incidente UFO di Hanoi è da anni che gira negli ambienti ufologici internazionali. Chi scrive l’ha sentita raccontare dal regista Mario Gariazzo, affiliato nostrano ad uno dei più antichi club UFO americani, il NICAP (National Investigations Committee on Aerial Phenomena). Nel 1993 Gariazzo aveva tirato fuori la vicenda su La Stampa di Torino, per pubblicizzare un proprio film di fantascienza (peraltro poi mai terminato) ma quella rivelazione, all'epoca, suonò più come uno scoop pubblicitario." 
Anche se poi conclude "Oggi parrebbe invece, per bocca dei militari russi stessi, che qualcosa, in Vietnam, sia veramente accaduto, nel 1965."
La vicenda viene anche citata dal sito australiano Mysterious Universe che scrive che l'incidente era stato riportato dalla rivista russa Aura-Z e conclude: "questa vicenda, senza dubbio spettacolare, sembra essere una bufala ma è comunque intrigante."
23.10.17 No comments » by Admin
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17/05/17


Il Ministero delle Antichità dell'Egitto ha annunciato una rara scoperta: la camera di sepoltura di una principessa reale risalente a quasi 4.000 anni fa. La tomba è stata trovata sotto una piramide nei pressi del Dahshur, un'antica necropoli reale lungo il fiume Nilo che vanta alcune delle più antiche piramidi in Egitto. Le piramidi del Dahshur sono state descritte come prototipi serviti come esperienza di apprendimento per i costruttori di piramidi reali nell'antico Egitto dinastico.

La "piramide piegata" a Dahshur implica che i metodi di costruzione della piramide erano in una fase di transizione durante la sua costruzione.

La tomba della principessa rappresenta un mistero, perché i ricercatori non sanno chi potrebbe essere esattamente la donna sepolta. Sono presenti diverse iscrizioni che affermano che potrebbe essere stata la figlia di un faraone chiamato Ameny Qemau. La scoperta più curiosa nella sepoltura però è una cassa di legno sulla quale sono incisi geroglifici che sono ancora stati del tutto decifrati. Il nome "Hatshepset" compare parecchie volte sulla superficie della cassa, anche se gli archeologi attualmente non sanno a chi potrebbero riferirsi tali iscrizioni.

Cosa c'è nella cassa ? Non molto, a quanto pare

Queste casse erano comuni nelle antiche tombe egiziane ed erano utilizzate per contenere i cosiddetti vasi canopi (o canopici) delle mummie, nei quali venivano conservati i fluidi corporei e gli organi interni dopo la mummificazione. Tuttavia questa particolare cassa risulta quasi vuota, anche se sono ancora presenti gli imballaggi che accompagnavano i vasi.  
Aidan Dodson, un egittologo dell'Università di Bristol, ha dichiarato a LiveScience che le iscrizioni lasciano supporre che la tomba originariamente fosse destinata a qualcun altro, ma sia stata utilizzata in seguito per la principessa: "La scatola canopica appartiene sicuramente alla figlia di un re, ma ho difficoltà a leggerne il nome. Non vi è alcuna indicazione sul suo genitore. La piramide non è di un tipo adatto a una principessa. Pertanto deve essere stata costruita per un re, ma poi utilizzata per la sepoltura della principessa. La presenza del nome di Ameny Qemau suggerisce che egli abbia potuto usurpare la piramide costruita per il suo predecessore per seppellire una delle sue figlie, infatti non vi è alcuna ragione per cui un re avrebbe dovuto costruire due piramidi per sé."


Nella tomba si trova anche un sarcofago, ma è in condizioni pessime a causa di secoli di saccheggio. La mummia della principessa probabilmente è stata trafugata e venduta, così come anche i vasi canopi sono stati rubati.


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