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14/05/15

Secondo gli scienziati, il cratere Chicxulub è legato all'estinzione dei dinosauri

Un gruppo di scienziati, guidati da esperti dell'Università del Texas, perforerà i fondali al largo della costa dello Yucatan allo scopo di prelevare campioni dal cratere lasciato dall’asteroide che si suppone abbia causato l'estinzione dei dinosauri.
“L’obiettivo della ricerca è recuperare un campione di roccia dal centro del cratere di Chicxulub, nella penisola dello Yucatan in Messico.” ha spiegato in un comunicato Sean Gulick, ricercatore presso l'Istituto di Geofisica dell'Università del Texas ad Austin.
Gulick ha precisato che i campioni ottenuti saranno utilizzati per migliorare lo studio dell’evoluzione della vita sulla Terra e le conoscenze sulla formazione dei crateri.

Il Chicxulub Crater Science Museum nello Yucatan

Il cratere di Chicxulub “è l’unico cratere al mondo legato ad un impatto che ha causato un evento di estinzione di massa, quindi è una incredibile opportunità per studiare come la vita si sia evoluta dopo l'estinzione dei dinosauri avvenuta 65 milioni di anni fa”, ha aggiunto.
I sedimenti che riempiono il cratere dovrebbero contenere tracce dei primi organismi marini che sono nati subito dopo l’estinzione di massa, ha spiegato l’esperto.
Egli afferma che “abbiamo la speranza di riuscire a capire come sia ripresa la vita dopo il catastrofico evento”. La spedizione , che durerà due mesi ed avrà un costo di circa 10 milioni di dollari, sarà finanziata dall’European Consortium for Ocean Research Drilling (ECORD) e dall’International Continental Scientific Drilling (ICDP).

Un'altra foto del museo dedicato al cratere di Chicxulub

Alla ricerca parteciperanno anche gli scienziati dell'Imperial College di Londra, in Inghilterra, dell'Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM) e del Centro per la Ricerca Scientifica dello Yucatan (CICY).
Dopo le ricerche, la metà dei campioni prelevati saranno inviati in Germania, dove saranno analizzate da un team internazionale di geologi, mentre l'altra metà verrà conservata presso l’Università del Texas ed utilizzata per ricerche future.
I lavori dovrebbero iniziare nella primavera del 2016.

Fonte: SIPSE
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