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29/01/18

Il misterioso manoscritto Voynich

In un certo senso, il manoscritto Voynich è uno dei testi più misteriosi noti agli storici. Il testo è pieno di immagini fantastiche e surreali raffiguranti piante, disegni astronomici, strane creature e una varietà di scene oniriche. L'origine del testo è sconosciuta, ma la datazione al radiocarbonio della pergamena su cui è stato scritto fissa la sua data di creazione all'inizio del XV secolo. Il libro ha cambiato proprietà numerose volte nel corso dei secoli, passando dalle mani di alchimisti a collezionisti di libri rari e persino al re di Ungheria. Oggi il manoscritto Voynich risiede nella Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University. Composto da circa 240 pagine è scritto in una lingua e una scrittura sconosciute e sinora ha resistito ai tentativi di decifrazione anche da parte dei più abili crittografi del mondo.

Il manoscritto è pieno di queste strane scene di "ninfe".

Ogni anno o due, tuttavia, qualcuno afferma di aver decifrato almeno una parte del manoscritto, con la maggior parte degli indizi che suggeriscono che si tratta di un qualche tipo di manuale di farmacopea o botanica. Certo, si potrebbe ipotizzare questo anche guardando solo le immagini. Proprio questa settimana, tuttavia, una coppia di ricercatori canadesi di intelligenza artificiale afferma di aver sviluppato un algoritmo in grado di decifrare l'intero manoscritto. Il mistero del manoscritto Voynich è finalmente stato risolto ?

Curiosamente, molte delle piante raffigurate nel manoscritto non assomigliano a piante o fiori conosciuti.

Non esattamente. Ma potremmo esserci vicini. Greg Kondrak e Bradley Hauer dell'Università di Alberta affermano di aver sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale in grado di dedurre la lingua in cui un testo è stato scritto con un'accuratezza del 97%. Secondo il loro algoritmo, il manoscritto Voynich era probabilmente scritto in ebraico e poi crittografato usando un codice di sostituzione in cui le lettere sono state spostate e le vocali sono state rimosse dalle parole. L'algoritmo di Kondrak e Hauer ha rilevato che la prima frase del testo si traduce come "Ha fatto raccomandazioni al sacerdote, all'uomo di casa e a me e alle persone". Nella sua analisi delle prime 72 parole del manoscritto, l'algoritmo ha identificato "agricoltore", "luce", "aria" e "fuoco" come le quattro parole più comuni.


Benchè questi sviluppi vengano salutati come una svolta nella ricerca di decifrare il manoscritto Voynich, i ricercatori stessi notano che il loro lavoro è tutt'altro che completo e che ore e ore di ricerca umana sono ancora necessarie per interpretare la sintassi e il significato dietro le parole. Decifreremo mai veramente il manoscritto Voynich? E se fosse stato scritto con parole senza senso e pieno di immagini curiose a scopo di burla o scherzo? Dal punto di vista logico, trovo che sia il più probabile di tutti gli scenari. E quanto sarebbe stato esilarante scrivere un libro di sciocchezze che per secoli è stato studiato da uomini istruiti? Se è così, l'autore era un genio comico.

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23/10/17


Nel 1965, nel pieno della guerra del Vietnam, sarebbe avvenuto un vero e proprio scontro a fuoco tra le forze sovietiche di sostegno ai vietnamiti del nord ed un oggetto volante non identificato a forma di disco.
La notizia è stata pubblicata nel lontano 7 febbraio 1993 dal quotidiano torinese "La Stampa", l'articolo in oggetto cita il bollettino mensile interno del ministero della Difesa che era stato reso pubblico con il consenso del generale Viktor A. Prudnikov, comandante della difesa aerea.
Da questo documento si evince che il regime sovietico prendeva molto sul serio il fenomeno UFO, addirittura il comando della difesa contraerea aveva emanato una disposizione rigorosa: era assolutamente vietato fare fuoco contro gli oggetti volanti non identificati.


Questa disposizione, sempre secondo il bollettino in oggetto, era entrata in vigore a causa di un incidente verificatosi in Vietnam,ad Hanoi per la precisione, nell'estate del 1965.
Da premettere che all'epoca dei fatti la difesa contraerea di Hanoi era affidata a nove brigate missilistiche composte esclusivamente da militari sovietici. Secondo il resoconto, sui cieli della città apparve un oggetto volante a forma di disco, i militari via radio impartirono al velivolo l'ordine di atterrare immediatamente. Non essendoci stata alcuna risposta, la contraerea aprì il fuoco contro l'UFO che per tutta risposta emise un raggio laser che neutralizzò, rendendole inservibili, tutte le postazioni della difesa.
Di questa vicenda esiste anche una seconda versione ben più drammatica, riportiamo lo stralcio ripreso da una discussione, che a sua volta cita un’altra fonte adesso non raggiungibile,  su UFO - Mystery NetWork Forum: "La città era difesa dalle incursioni americane da una guarnigione della Difesa Aerea Sovietica, costituita da 9 postazioni missilistiche, dotate di missili 'Kub'. Tali postazioni erano dislocate a circa 25-30 km dalla città di Hanoi, in modo da impedire l'avvicinamento degli aerei USA alla città. Nel luglio del 1965 su una postazione comparve improvvisamente un enorme velivolo di forma discoidale del diametro di circa 300 metri. Dopo la sua improvvisa comparsa, tale velivolo rimase silenziosamente immobile sulla verticale della postazione ad una altezza di circa 10 km. Gli venne subito indirizzato il segnale di riconoscimento affinché si identificasse, ma l'UFO non reagì a tale segnale di richiesta di identificarsi. Il Comandante della postazione missilistica si mise immediatamente in contatto col suo Comando superiore, onde riferire su quanto stava accadendo. Riferì che si era in presenza di un oggetto discoidale che certamente non poteva essere americano, e chiese istruzioni. Dopo qualche minuto arrivò l'ordine: aprire il fuoco sull'obiettivo e abbatterlo. Al che prontamente dalla postazione partirono decine di missili terra-aria, ma col massimo stupore dei militari addetti ai lanci tutti i missili, nessuno escluso, esplosero ad una notevole distanza dall'oggetto, senza raggiungerlo e senza provocargli quindi il minimo danno. Dopodiché il disco argenteo indirizzò a sua volta come risposta su una delle postazioni un sottilissimo raggio di luce bluastra, sottile come un ago. L'intera postazione, costituita da tre installazioni missilistiche, dai radar di intercettazione e dalla centrale di puntamento dei missili venne trasformata in un ammasso informe di metallo fuso. Per quanto riguarda i militari addetti alla postazione, nessuno sopravvisse. Tutti i 200 addetti, stando alla fonte militare che rivelò il caso, perirono."


La fonte militare sarebbe l'ex ufficiale sovietico Mark Steinberg, in seguito trasferitosi negli Stati Uniti (da notare che, cercando in rete, l'unico risultato degno di nota è il professor Mark D. Steinberg specializzato in storia e cultura della Russia, che ovviamente non è esattamente un ex-ufficiale sovietico).
A suo tempo il quotidiano La Stampa contattò Mikhail Zakharchuk, il direttore del bollettino di informazione del ministero della difesa, il quale però dichiarò di non poter confermare l'accaduto (fonte: Universo7p).
Uno spunto interessante ci viene dato dallo scrittore, giornalista ed ufologo Alfredo Lissoni che su "Il populista" scrive: "In realtà, la storia dell’incidente UFO di Hanoi è da anni che gira negli ambienti ufologici internazionali. Chi scrive l’ha sentita raccontare dal regista Mario Gariazzo, affiliato nostrano ad uno dei più antichi club UFO americani, il NICAP (National Investigations Committee on Aerial Phenomena). Nel 1993 Gariazzo aveva tirato fuori la vicenda su La Stampa di Torino, per pubblicizzare un proprio film di fantascienza (peraltro poi mai terminato) ma quella rivelazione, all'epoca, suonò più come uno scoop pubblicitario." 
Anche se poi conclude "Oggi parrebbe invece, per bocca dei militari russi stessi, che qualcosa, in Vietnam, sia veramente accaduto, nel 1965."
La vicenda viene anche citata dal sito australiano Mysterious Universe che scrive che l'incidente era stato riportato dalla rivista russa Aura-Z e conclude: "questa vicenda, senza dubbio spettacolare, sembra essere una bufala ma è comunque intrigante."
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05/08/16

Potremmo essere facilmente tracciati tramite il livello di carica della batteria del nostro cellulare

Diciamolo chiaramente: nonostante il fatto che noi tutti archiviamo nel nostro telefonino cellulare una grande quantità di dati personali sensibili, i dispositivi mobili sono tra le tecnologie di comunicazione meno sicure. E' ampiamente documentato come alcune agenzie di intelligence o gli hacker siano in grado di monitorare i dati e i servizi GPS del telefono cellulare, adesso però emerge un nuovo rapporto della Princeton University che è destinato ad allarmare, e non poco, i garanti della privacy. Secondo questa recente ricerca, i sistemi che indicano lo stato della batteria dei cellulari potrebbero essere utilizzati per spiare gli stessi.

La privacy dei dati è diventata ormai un tema centrale della nostra società

Questo nuovo exploit della privacy deriva dal rilascio, avvenuto nel 2015, di un'interfaccia di programmazione delle applicazioni HTML5 (API) che ha dato agli sviluppatori web la possibilità di monitorare lo stato della batteria di visitatori di siti web e di utenti di applicazioni web-based. Lo scopo di questa nuova interfaccia era quello di permettere agli sviluppatori di creare una versione a "basso livello di carica" delle loro pagine web allo scopo di aiutare gli utenti con i telefonini con la batteria scarica. Tuttavia i ricercatori hanno scoperto che questo codice potrebbe essere utilizzato per raccogliere informazioni personali dagli utenti dei dispositivi mobili.
Le API lavorano raccogliendo i dati degli indicatori di durata della batteria del cellulare. Ogni dispositivo è in grado di misurare tre diversi parametri sulla durata residua della batteria: la percentuale di carica residua, i secondi rimanenti sulla batteria e i secondi necessari per una carica completa se collegato a un caricabatterie. La combinazione di questi tre parametri forma un insieme di circa 14 milioni di combinazioni uniche, che equivale a dire che lo stato della batteria di qualsiasi telefonino può essere usato come un identificatore quasi univoco.

Applicazioni come Pokémon Go possono contribuire ad identificare univocamente un cellulare tramite il livello di carica della propria batteria

Gli autori dello studio di Princeton hanno visitato vari siti web utilizzando un apposito browser che ha permesso loro di individuare e monitorare eventuali siti o applicazioni che stavano tracciando i loro dati. Hanno individuato due script specifici che utilizzavano l'indicatore di durata della batteria per monitorare i loro dati personali ed assegnare al loro dispositivo un'unica "impronta digitale".
Il primo script, https://go.lynxbroker.de/eat_heartbeat.js, rileva il livello di carica attuale del dispositivo e lo combina con diverse altre caratteristiche di identificazione. Queste funzionalità includono la canvas fingerprint e l'indirizzo IP dell'utente. Il secondo script, http://js.ad-score.com/score.min.js, interroga tutte le proprietà dell'interfaccia BatteryManager, recuperando lo stato di carica corrente, il livello di carica ed il tempo rimanente per scaricare o ricaricare il dispositivo. Come per lo script precedente, queste caratteristiche si combinano con altri elementi di identificazione utilizzati individuare univocamente un dispositivo.
Una volta che "l'impronta digitale" del dispositivo è stata presa, il suo traffico può essere monitorato attraverso diverse piattaforme. Secondo Lukasz Olejnik, consulente sulla sicurezza delle informazioni, l'indicatore della batteria potrebbe anche essere una fonte di profitto per i siti web in futuro: "Alcune aziende potrebbero contemplare la possibilità di monetizzare l'accesso al livello di carica della batteria. Infatti quando la batteria sta per esaurirsi le persone potrebbero essere portate a prendere decisioni diverse da quelle che prenderebbero in una situazione normale. In tali circostanze, gli utenti potrebbero essere d'accordo a pagare di più per un determinato servizio."

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22/03/16


L'Islanda è stata spesso indicata come un modello da seguire non solo per aver votato e scritto una nuova costituzione con l'aiuto di internet, ma anche perché è molto diffusa la leggenda che l'Islanda abbia deciso di non ripagare il suo debito pubblico. Oggi la crisi in Islanda sembra essere passata e l'economia è tornata a crescere. Se a questo si unisce che i politici ritenuti responsabili della crisi sono finiti sotto processo, l'Islanda appare come il miglior esempio da seguire per l'Italia.
Le cose però non stanno esattamente così. Il primo motivo è che è piuttosto difficile immaginare due paesi più distanti tra loro: l'Italia con più di 60 milioni di abitanti e l'Islanda, invece, con una popolazione più o meno pari a quella di Verona, circa 300 mila abitanti. Con un termine tecnico, l'Islanda è un paese non “sistemico”, che può compiere scelte anche molto azzardate senza che queste abbiano gravi conseguenze di portata planetaria. Ma non c'è solo questo: anche la ricostruzione della crisi in Islanda che viene diffusa più spesso è profondamente scorretta.


La crisi in Islanda iniziò nel 2008 quando, appena esplosa la vicenda di Lehman Brothers, le uniche tre banche del paese fallirono una dopo l'altra e furono nazionalizzate. I debiti della banche divennero parte del debito pubblico che di conseguenza aumentò di oltre l'80% in poche settimane. Questo choc causò un crollo del valore della moneta nazionale e una gravissima recessione.
Subito dopo l'inizio della crisi, nell'ottobre del 2008, l'Islanda chiese l'aiuto del Fondo Monetario Internazionale, che aprì immediatamente una linea di credito all'Islanda, prestando al paese 2 miliardi di dollari. Per concedere quei prestiti, l'FMI chiese l'adozione di tutta una serie di misure a cui non solo l'Islanda si adeguò, ma che portò a termine così bene che riuscì a restituire il prestito con nove mesi di anticipo, divenendo una specie di allieva modello del Fondo Monetario Internazionale.


La leggenda del virtuoso default dell'Islanda deriva da un episodio che in realtà sembrerebbe molto più degno di biasimo che di merito. Una delle tre banche nazionalizzate dal governo, la Landsbanki, aveva tra i suoi fondi anche un fondo pensione chiamato Icesave. Con il collasso della Landsbanki cominciò un caso diplomatico e legale estremamente complicato che non si è ancora concluso. In sostanza: all'interno di Icesave avevano depositato i contributi per la loro pensione più di 120 mila cittadini inglesi ed olandesi per un totale di 1,7 miliardi di depositi.
La disputa verteva sullo stabilire quanti di quei soldi il governo islandese, che ora controllava Icesave, avrebbe dovuto ridare ai futuri pensionati inglesi e olandesi. Gli accordi ottenuti nel 2010 e 2011 tra i tre governi per restituire il denaro, in diverse forme e tutte molto complicate, furono tutti bocciati nel corso di due referendum, uno nel 2010 e l'altro nel 2011.

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26/02/16


"Nel mese di gennaio del 2006 la paziente di un noto psichiatra di New York durante una seduta disegnò il volto di uno sconosciuto che le appariva ricorrentemente in sogno per impartirle consigli. La donna era certa di non avere mai visto quel volto nella vita reale.
Il ritratto restò sulla scrivania dello psichiatra per alcuni giorni finché un altro paziente, notandolo, affermò con sconcerto di riconoscere in quel volto lo sconosciuto che popolava i suoi sogni. Lo psichiatra allora decise di inviare il ritratto ad alcuni colleghi che avevano in cura pazienti disturbati da sogni ricorrenti.
Nel giro di pochi mesi quattro pazienti riconobbero l'uomo come colui che visitava con frequenza i loro sogni. Tutti i pazienti si riferivano a lui come a This Man (Questo Uomo).
Dal gennaio 2006 fino ad oggi almeno 2000 persone hanno affermato di averlo incontrato nei loro sogni. Individui che vivono in molte città sparse in tutto il mondo: Los Angeles, Berlino, San Paolo, Teheran, Pechino, Roma, Barcellona, Stoccolma, Parigi, New Delhi, Mosca.
Ad oggi non è stata riscontrata alcuna relazione o tratto comune tra le persone che affermano di sognare This Man."
Questa vicenda è narrata su questo sito, in lingua inglese, il cui scopo dichiarato è quello di "facilitare il contatto tra coloro che hanno visto This Man nei loro sogni, così da raccogliere più dati possibili per studiare il fenomeno (...)".


Il sito raccoglie ed archivia i racconti dei sogni vissuti dalle persone visitate da This Man. 
Di seguito alcuni esempi.

"Ho avuto questo sogno ricorrente per diversi anni. Un uomo alto e scuro mi mostrava una foto e mi chiedeva se raffigurasse mio padre. L'uomo nella foto era This Man, ed io non lo avevo mai visto in precedenza, eppure inspiegabilmente nel sogno rispondevo che si, l'uomo nella foto era mio padre. A quel punto di solito mi svegliavo con addosso un senso di tranquillità. Altre volte il sogno continuava. Mi trovavo davanti alla tomba di mio padre, posavo dei fiori per terra e realizzavo che mancava la fotografia sulla lapide."

"Ho sempre questo sogno di volare nel cielo sopra la mia città ed osservare i miei amici da lassù. A un certo punto nei miei sogni ho iniziato a incontrare This Man durante il volo. Non tutte le volte che faccio il sogno del volo, ma abbastanza spesso. Anche lui vola, però non parla mai."

"La prima volta che ho sognato This Man stavo attraversando un periodo difficile sul lavoro. Ho sognato di perdermi in un centro commerciale enorme e deserto. Di colpo l'uomo compariva ed io mi mettevo a fuggire da lui. L'inseguimento durava sempre molto, fino a quando mi ritrovavo in un vicolo cieco, contro un muro, nell'area per bambini del supermercato. A quel punto lui mi sorrideva e mi mostrava la via d'uscita, e poi mi svegliavo. Da quella notte l'uomo appare in tutti i miei sogni e mi dà indicazioni per svegliarmi dal sogno."

"Nel sogno vedo This Man all'interno del mio specchio. Mi guarda senza dire nulla, ed indossa degli occhiali. Non si muove, è come una statua, del tutto immobile."

Per cercare di spiegare la misteriosa vicenda di This Man sono sorte diverse teorie. Ecco quelle che suscitano maggior interesse tra i 'sognatori.'

Teoria dell'Archetipo. Secondo la psicoanalisi di Jung, This Man è un'immagine archetipica che appartiene all'inconscio collettivo e che può emergere in tempi di difficoltà (sviluppo emotivo, drammatici cambiamenti, circostanze stressanti ecc) in soggetti particolarmente sensibili.

Teoria Religiosa. Secondo questa teoria This Man è l'immagine del Creatore, vale a dire una delle forme con cui Dio si manifesta.

Teoria del Viaggiatore Onirico. E' la teoria più interessante e pregna di implicazioni, ma è anche quella con la più bassa credibilità scientifica. This Man sarebbe una persona reale che avrebbe il potere di entrare nei sogni delle persone attraverso specifiche abilità psichiche. Alcuni ritengono che si tratti di un esperimento di manipolazione mentale effettuato da un'organizzazione segreta.

Teoria della Emulazione Onirica. Si tratta di una teoria psico-sociologica secondo cui il fenomeno sia sorto casualmente e si sia sviluppato progressivamente per imitazione. Cioè alcune delle persone che apprendono questa vicenda e vedono l'immagine di This Man, ne restano talmente colpite da iniziare a sognarlo a loro volta. Se non si trattasse di una bufala, sarebbe la teoria più realistica.

Teoria dell'Adattamento all'Indefinito. Questa teoria afferma che l'immagine di This Man sia un espediente utilizzato involontariamente dalla psiche di alcuni soggetti predisposti a sognare figure indefinite, per poterle tradurre durante la veglia in figure riconoscibili.


In realtà, dietro il fenomeno 'This Man' che tra il 2010 e il 2011 si è diffuso in rete soprattutto negli ambienti del mistero e paranormale, vi è stata l'iniziativa dell'italiano Andrea Natella (fonte Notizie Virgilio), sociologo ed esperto di marketing, direttore per l'appunto di un'agenzia di "guerrilla marketing". 
Non è chiaro quale sia l'obiettivo di questa campagna virale: si potrebbe pensare ad un esperimento volto a denunciare le potenzialità alienanti dei fenomeni virali che si sviluppano sul web e che fanno leva su una sempre più diffusa e preoccupante attitudine alla pigrizia mentale e al conformismo, oppure molto più prosaicamente ad una iniziativa pubblicitaria per ottenere visibilità e guadagni.
Quello che è certo è che la bufala di This Man ha dimostrato piuttosto efficacemente che con un piccolo budget, le giuste cognizioni psicologiche ed un minimo di dimestichezza con i nuovi media, si possano imbastire fenomeni virali globali. 
Non è difficile immaginare cosa sia in grado di ottenere attraverso il web chi disponga di budget e cognizioni di gran lunga superiori.

26.2.16 19 comments » by Admin
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29/12/15


L'otto giugno del 1967, Israele attaccò la nave da guerra americana USS Liberty in acque internazionali, con l'intento di affondarla.
In precedenza i jet israeliani avevano sorvolato la nave nell'arco di circa otto ore, effettuando nove sorvoli ed avvicinandosi ad una distanza di 60 metri, sufficiente affinché i piloti israeliani ed i marinai americani potessero vedersi a vicenda.
Ma gli israeliani attaccarono con jet Mirage da combattimento, siluri e napalm. La USS Liberty subì perdite per circa il 70%, con 34 morti e 174 feriti.


L'attacco israeliano durò in totale due ore. Il solo attacco aereo durò 25 minuti, e fu composto da 30 sorvoli compiuti da 12 aerei diversi che colpirono la nave con napalm, razzi e cannoni da 30 mm. Le incursioni lasciarono 821 fori nella nave.
Dopo i caccia, fu la volta di tre motosiluranti che colpirono la nave lasciando un foro di 12 metri di diametro nella chiglia per poi mitragliare i pompieri ed i barellieri che erano accorsi nel tentativo di salvare l'equipaggio. Alla fine sullo scafo della USS Liberty si contarono più di 3.000 fori di proiettili di mitragliatrice.
Quando si pensava che l'attacco fosse terminato, furono calate in mare tre scialuppe di salvataggio per trasportare i feriti più gravi. Le torpediniere israeliane invece ritornarono e mitragliarono le scialuppe a distanza ravvicinata. Subito dopo si avvicinarono di due grandi elicotteri d'assalto dell'esercito israeliano che sorvolarono la nave per alcuni minuti e poi andarono via senza mai effettuare alcun tentativo di comunicazione con l'equipaggio.


Molto probabilmente si è trattato di un tentativo di trascinare gli Stati Uniti nella guerra dei Sei Giorni.
Gli israeliani infatti sapevano benissimo che si trattava di una nave americana, essi hanno deliberatamente cercato di affondarla allo scopo di incolpare gli egiziani, come emerge dai seguenti elementi:
  1. La USS Liberty aveva una enorme bandiera degli Stati Uniti nuova di zecca delle dimensioni di 1,5 x 2,5 metri; date le favorevoli condizioni meteo era impossibile non vederla. Dopo che la prima bandiera era stata distrutta dalle incursioni aeree, l'equipaggio l'aveva sostituita con una altra di dimensioni maggiori (2 x 4 metri) che era rimasta a sventolare per tutta la durata dell'attacco.

  2. La USS Liberty aveva un profilo unico e non somigliava ad alcuna altra nave, poiché era dotata delle antenne radar più grandi del mondo per una nave.

  3. Era contraddistinta da numerazione e colori tipicamente americani.

  4. I piloti israeliani avevano messo fuori uso i sistemi di comunicazione della nave ed in particolare il segnale radio di emergenza che viaggiava su una frequenza utilizzata unicamente dalle navi della VI Flotta, alla quale essa apparteneva.

  5. Durante l'attacco gli israeliani hanno utilizzato aerei e torpediniere privi di contrassegni.

  6. Recentemente sono state declassificate trascrizioni di comunicazioni radiofoniche tra le forze israeliane di attacco ed il controllo di terra che dimostrano che, per almeno tre volte, un pilota di caccia ha identificato la nave come americana ed ha chiesto se il controllo di terra era sicuro che doveva attaccare. Il controllo di terra ha sempre risposto di sì: doveva attaccare la nave.

  7. Le torpediniere israeliane avevano sistematicamente distrutto le scialuppe di salvataggio della USS Liberty non appena venivano calate in mare (si tratta di un crimine di guerra).

  8. L'unica ragione per cui gli israeliani non affondarono la nave ed uccisero tutto il suo equipaggio è perché un marinaio riuscì a riparare una delle antenne, prendendosi alcuni proiettili per questo, permettendo così l'invio di un SOS alle altre navi della VI Flotta.

  9. In seguito gli israeliani affermarono di aver scambiato la USS Liberty per la nave egiziana El Quseir. Tuttavia la El Quseir in quei giorni si trovava fuori servizio nel porto di Alessandria, inoltre era quattro volte più piccola della Liberty con la quale praticamente non aveva alcuna somiglianza.

  10. Il presidente americano Lyndon Johnson riteneva che l'attacco fosse stato intenzionale e fece trapelare questa sua opinione al giornale Newsweek.
Anche altre figure americane di alto livello sono della stessa opinione:

"Non sono mai stato soddisfatto della spiegazione israeliana .... Attraverso i canali diplomatici ci siamo rifiutati di accettare le loro spiegazioni. Io non gli ho creduto allora, e non gli credo neanche oggi. L'attacco è stato scandaloso." (Dean Rusk, Segretario di Stato americano)

"Le autorità israeliane hanno successivamente chiesto scusa per l'incidente, ma pochi a Washington potevano credere che la nave non era stata identificata come un vascello americano .... Devo ancora capire perché si è ritenuto necessario attaccare questa nave e chi ha ordinato l'attacco. " (Richard Helms, capo della C.I.A.)

"Ci sono prove convincenti che l'attacco di Israele era un tentativo deliberato di distruggere una nave americana e uccidere il suo intero equipaggio." (Ammiraglio Thomas Moorer, comandante delle Naval Operations ed in seguito Presidente del Joint Chiefs of Staff)

Nel 2003 l'Ammiraglio Thomas H. Moorer, ex presidente del Joint Chiefs of Staff, ha presieduto un'indagine non governativa sull'attacco alla USS Liberty.  
La commissione, che comprendeva il Generale dei Marines Raymond G. Davis, il Controammiraglio Merlin Staring, l'ex Giudice Avvocato Generale della Marina, ed ex ambasciatore degli Stati Uniti in Arabia Saudita James E. Akins, ha ritenuto Israele colpevole ed ha suggerito diverse teorie per le sue eventuali motivazioni, compresa quella di attribuire l'azione all'Egitto e trascinare così gli Stati Uniti nella guerra dei Sei Giorni.
Infatti il presidente Lyndon Johnson aveva inviato aerei da combattimento dotati di armi nucleari e pronti a sganciare bombe atomiche sul Cairo, la capitale dell'Egitto. Gli arei furono richiamati solo all'ultimo minuto, quando Johnson si rese conto che a sparare sulla USS Liberty erano stati gli israeliani e non gli egiziani.

I seguenti filmati in lingua inglese presentano interviste con l'equipaggio della USS Liberty che spiegano di come si sia trattato di un attacco false flag fallito.





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17/12/15

Il fabbro Trenton Tye all'opera

Un fabbro verifica la dichiarazione che "il carburante degli aerei non può fondere travi di acciaio".
In un video diventato subito virale e che ha raccolto più di due milioni di visite in un solo giorno, il fabbro Trenton Tye esordisce: "ho interrotto mie faccende per cercare di confutare una delle cose più stupide che ho visto su internet di recente."


Tye spiega che la tesi complottista afferma che il carburante per aerei prende fuoco a 815 gradi Celsius, mentre il punto di fusione dell'acciaio è a 1.480 gradi. Questo argomento è stato ampiamente utilizzato per mettere in discussione la versione ufficiale del crollo delle torri gemelle di New York, causato dall'impatto dei due arei negli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001.
Il fabbro mostra una barra d'acciaio, riscaldata a 980 gradi, che pur non essendo fusa, perde sostanzialmente la propria integrità strutturale.
"Guarda, è una tagliatella, diamine! Il tuo ragionamento non è valido" esclama prima di buttare giù la barra.
Tuttavia, la rivista Popular Mechanics afferma che, anche se lo dimostrazione di Tye è stata divertente, essa non è del tutto precisa.
Segnala la rivista: "Ha affermato di aver riscaldato la barra d'acciaio sino a poche centinaia di gradi sopra la temperatura di infiammabilità del carburante, ma non ha precisato quanto tempo la barra è rimasta sulla fucina e neppure ha esibito prove sulla sua reale temperatura".

Fonte: RT
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19/11/15


I cinque maggiori detentori stranieri del debito degli Stati Uniti, tra cui la Cina, il Giappone, le società offshore dei Caraibi, l'OPEC e il Brasile, hanno venduto attivamente le loro quote nel mese di settembre. E' quanto emerge da uno studio del dipartimento del Tesoro statunitense e della Federal Reserve (Fed).
Il documento pubblicato dal dipartimento del Tesoro statunitense indica che nel mese di settembre la Cina ha ritirato un importo pari a 12.500 milioni di dollari, il Giappone 19.900 milioni di dollari, le società offshore dei Caraibi 7.200 milioni, l'OPEC 1.900 milioni ed infine il Brasile 3.700 milioni.
Inoltre, secondo Interfax, nello stesso periodo la Russia ha venduto quote per circa 800 milioni di dollari e possiede ancora un valore di 89.100 milioni in obbligazioni.
Sempre nel mese di settembre, a questi venditori si sono aggiunti il Regno Unito (8.900 milioni di dollari) e l'India (2.100 milioni di dollari).
Tuttavia, la Cina rimane il più grande detentore straniero del debito degli Stati Uniti, nonostante queste ultime vendite detiene ancora un valore di 1.258 miliardi di dollari in obbligazioni.

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12/11/15

Nikola Tesla

"Saremo in grado di comunicare tra noi istantaneamente, indipendentemente dalla distanza"
Nikola Tesla (1856-1943) è stato un celebre scienziato serbo-americano del ventesimo secolo, famoso per aver progettato il sistema di alimentazione elettrica a corrente alternata (AC).
L'ingegnere, conosciuto in tutto il mondo, era in grado di parlare otto lingue, aveva una memoria formidabile ed al momento della sua morte era titolare di ben 300 brevetti. Il suo nome è stato preso in prestito da una casa automobilistica e da una compagnia elettrica creata dall'imprenditore Elon Musk, inoltre è stato citato come fonte di ispirazione da  Larry Page, co-fondatore di Google.
Sembra che Tesla abbia previsto l'invenzione dello smartphone in un'intervista fatta da John B. Kennedy nel 1926:
"Quando il wireless sarà implementato alla perfezione, allora tutta la Terra sarà trasformata in un enorme cervello, come è già in realtà, dato che tutte le cose non sono altro che particelle di un unico armonico complesso. Saremo in grado di comunicare tra noi istantaneamente, indipendentemente dalla distanza. E non solo questo, ma attraverso la televisione e la telefonia potremo vederci e sentirci l'un l'altro come se fossimo perfettamente faccia a faccia, nonostante che tra noi intercorra una distanze di migliaia di miglia; e gli strumenti attraverso i quali saremo in grado di fare tutto questo saranno incredibilmente semplici rispetto al nostro telefono attuale. Un uomo sarà in grado di portarne uno nel taschino del panciotto."

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29/10/15

Israele potrebbe creare un false flag con armi atomiche per screditare l'Iran

Secondo Steven D. Kelley, un ex appaltatore della CIA e della NSA, Israele starebbe testando nel deserto bombe nucleari sporche che potrebbero essere utilizzate in un attacco "false flag" contro gli Stati Uniti allo scopo di coinvolgere l'Iran.
"Bisogna chiedersi se [gli israeliani] ritengono che il tempo per creare un 'Grande Israele' stia scadendo, e che il parere dell'opinione pubblica nei suoi confronti sta cambiando, come sembra ... [Così] dobbiamo essere preoccupati per un attacco false flag contro gli Stati Uniti per giustificare una rappresaglia contro l'Iran", ha detto Kelley al canale Press TV.


"Sappiamo che oggi Israele sta testando dispositivi nucleari sporchi nei propri deserti, e sappiamo anche che queste armi non hanno alcun valore strategico oltre a quello di essere usate come dispositivo terroristico in un attacco false flag. Quindi questo è un momento molto pericoloso", ha aggiunto.
Kelley ha fatto queste osservazioni dopo che l'ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Ron Dermer, ha chiesto ai repubblicani del Congresso di abbandonare l'accordo sul nucleare con l'Iran.

Fonte
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11/11/14

Scia circolare a Bernalda

Lunedì 10 novembre 2014, intorno alle 11:30 migliaia di cittadini pugliesi e lucani sono rimasti sorpresi nell'osservare una strana scia circolare tracciata nel cielo da un aereo che ha eseguito una manovra abbastanza inconsueta descrivendo un cerchio completo.
La scia di condensazione era perfettamente visibile sia da Bernalda, in provincia di Matera, che da Putignano, in provincia di Bari, quindi in un’ampia zona compresa tra Puglia e Lucania.

Scia circolare a Putignano

A prescindere dall'accesa diatriba sulla reale esistenza delle scie chimiche, sulla quale non ci si sofferma in questa sede, la manovra delineata dalla scia dell’aereo lascia spazio a molti interrogativi considerando il fatto che nella zona di Bernalda, sopra la quale sono comparse la strane scie, non sono presenti aeroporti. (Fonte MeteoWeb)
Nota: l’aeroporto di Bari dista poco più di 100 km da Bernalda, mentre quello di Brindisi circa 120 km, pertanto potrebbe anche trattarsi di un episodio di “circling” o “holding pattern”, ossia di rotta di parcheggio o di attesa, seguita dagli aerei di linea in caso di traffico congestionato all'aeroporto di arrivo oppure in caso di guasto. In questo caso potrebbe essersi trattato della seconda ipotesi, con un inconveniente risolto nel giro di poco tempo.
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08/11/14

Le Georgia Guidestones

Il monumento più strano di tutti gli Stati Uniti si trova su un’arida pianura del nord-est della Georgia. Cinque enormi lastre di granito lucido si ergono dal terreno formando il disegno di una stella. Sono alte tutte 16 metri e quattro di loro superano le 20 tonnellate ciascuna ed insieme sostengono una chiave di volta del peso di circa 11 tonnellate. Avvicinandosi alla struttura è difficile non pensare subito a Stonehenge oppure all’inquietante monolito del film 2001: Odissea nello spazio. Costruite nel 1980, queste lastre di colore grigio chiaro attendono silenziosamente la fine del mondo così come lo conosciamo.
Il monumento, chiamato le Guidestones della Georgia, è un mistero: nessuno sa esattamente chi lo abbia commissionato e perché. Gli unici indizi circa la sua origine sono una piastra sul suolo, che riporta le dimensioni della struttura e spiega come il complesso di pietre sia orientato, attraverso una complicata serie di fori, per seguire il movimento del sole e delle stelle e, soprattutto, le direttive scolpite nella roccia di ciascuna lastra.

Piastra descrittiva delle guidestones

Queste istruzioni vengono visualizzate in otto lingue diverse che vanno dall’inglese allo swahili e riflettono una particolare ideologia New Age. Alcune di queste direttive sono vagamente eugenetiche mentre altre si rifanno al misticismo della cultura hippie.
E’ opinione abbastanza comune che le Guidestones abbiano lo scopo di istruire i frastornati superstiti di un’eventuale apocalisse su come ricostruire la civiltà. Non tutti però sono d’accordo con questa interpretazione, infatti per oltre tre decenni questa misteriosa struttura ha dato adito ad ipotesi che vanno dalla magia all’horror. Ci sono sostenitori di questo monumento, come Yoko Ono che ne ha elogiato il messaggio, e detrattori che affermano che si tratta dei dieci comandamenti dell’anticristo.
In ogni caso, chiunque fossero gli anonimi progettisti delle Guidestones, sapevano bene quello che stavano facendo: Il monumento è una struttura di alta ingegneria che traccia perfettamente il moto apparente del sole. Inoltre l’aura di mistero che è stata volutamente ed attentamente creata attorno ad esse ha senza dubbio contribuito ad aumentarne la fama.

Le linee guida

La storia di questo monumento iniziò un pomeriggio di venerdì del giugno 1979, quando un elegante signore dai capelli grigi, che si presentò come Robert C. Christian, giunse nella contea di Elbert e si diresse verso gli uffici della Elberton Granite Finishing. Egli affermò di rappresentare “un piccolo gruppo di leali americani" che avevano in programma l’edificazione di un insolitamente grande e complesso monumento di pietra. Christian era venuto ad Elberton, conosciuta come la capitale mondiale del granito, perché riteneva che dalle sue cave si estraesse il miglior granito del pianeta.
Joe Fendley, presidente della Elberton Granite, annuì con aria assente, preso com’era dalla fretta di completare il suo libro paga settimanale. Ma quando Christian prese a descrivere il monumento che aveva in mente, Fendley sospese immediatamente quello che stava facendo. Non solo quell’uomo stava chiedendo le pietre più grandi di qualsiasi altre mai estratta nella contea, ma voleva tagliarle, levigarle, ed assemblarle in una sorta di enorme meccanismo astronomico.
Alla domanda di Fendley sullo scopo di quella struttura, Christian spiegò che sarebbe servita da bussola, calendario ed orologio. Inoltre su di essa dovevano essere incise una serie di linee-guida scritte in otto delle principali lingue del mondo e doveva esser in grado di resistere agli eventi più catastrofici, in modo che l’umanità superstite avrebbe potuto utilizzare tali regole per creare una civiltà migliore di quello che stava per autodistruggersi.
Qualche anno dopo, intervistato da un reporter televisivo di Atlanta, Fendley dichiarò di aver cercato di dissuadere Christian chiedendo una cifra molto superiore a qualsiasi altro progetto commissionato prima, ma l’uomo non aveva fatto una piega e si era limitato a chiedere quanto tempo sarebbe stato necessario per la realizzazione.
Per il finanziamento della struttura Christian, su indicazione di Fendley, si rivolse al banchiere Wyatt Martin, l’unico oltre a Fendley ad aver visto in faccia il misterioso R.C. Christian. Questi rivelò a Martin che il suo era uno pseudonimo ed il suo gruppo aveva pianificato l’opera per almeno 20 anni e voleva rimanere anonimo per sempre.
Christian rivelò il suo vero nome solo a Martin che fu l’unico intermediario dell’operazione e fu obbligato a firmare un accordo di riservatezza che lo impegnava a non divulgare le informazioni ed a distruggere tutti i documenti e gli atti relativi al progetto al termine della costruzione del monumento. Proprio per proteggere questo anonimato i pagamenti avvennero tramite trasferimenti di fondi da diverse banche del paese.
La costruzione delle Guidestones iniziò dopo l’estate del 1979, l’inaugurazione avvenne nel marzo del 1980.
Le specifiche astronomiche si rivelarono così complesse che Fendley dovette assumere un astronomo dell’ Università della Georgia per poter completare il progetto.
Le quattro rocce esterne infatti dovevano essere orientate in base al movimento annuale del sole. Il pilastro centrale invece doveva avere due caratteristiche: un foro attraverso il quale si poteva vedere la  Stella Polare in ogni momento dell’anno ed una fessura che doveva allinearsi con la posizione del sorgere del sole durante i solstizi e gli equinozi.


Infine un foro di 22 millimetri sulla lastra superiore doveva permettere il passaggio a mezzogiorno esatto, di un raggio di luce che si sarebbe proiettato su un lato del pilastro centrale, in modo da indicare il giorno dell'anno.

Foro sulla lastra superiore

Ovviamente però la caratteristica principale del monumento sono le 10 linee guida incise su entrambe le facce delle lastre esterne in otto lingue: inglese, spagnolo, russo, cinese, arabo, ebraico, hindi e swahili.
Il testo tradotto in italiano è il seguente:
Mantieni l'Umanità sotto 500.000.000 in perenne equilibrio con la natura.
Guida saggiamente la riproduzione, migliorando salute e diversità.
Unisci l'Umanità con una nuova lingua viva.
Domina passione, fede, tradizione e tutte le cose con la sobria ragione.
Proteggi popoli e nazioni con giuste leggi e tribunali imparziali.
Lascia che tutte le nazioni si governino internamente, e risolvi le dispute esterne in un tribunale
mondiale.
Evita leggi poco importanti e funzionari inutili.
Bilancia i diritti personali con i doveri sociali.
Apprezza verità, bellezza e amore, ricercando l'armonia con l'infinito.
Non essere un cancro sulla terra, lascia spazio alla natura, lascia spazio alla natura.
Inoltre su ogni bordo della lastra superiore è stata incisa un’altra iscrizione, per quattro volte, ed in quattro lingue morte: Babilonese, Greco, Sanscrito e geroglifici egiziani. La scritta recita: “Lascia che queste pietre-guida conducano ad un’Era della Ragione”.


Incisione sulla lastra superiore delle guidestones

La misteriosa storia di R.C. Christian e l’assenza di informazioni circa vero significato delle Guidestones, a distanza di più di trent’anni dalla loro costruzione continua ad alimentare le ipotesi più disparate e controverse. In ogni caso la domanda principale rimane: perché un gruppo di persone facoltose ha investito così tanto denaro per una struttura di questo tipo ? Quale era (è) il loro vero scopo ?

Fonte: Wired Magazine
8.11.14 No comments » by Admin
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